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Bud Spencer Blues Explosion - BSB3 (2014)

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Bud Spencer Blues Explosion - BSB3 (2014)

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1 Duel 3:21
2 Hey Man 4:27
3 Mama 3:22
4 Miracoli 3:25
5 No Soul 4:06
6 Croce 5:16
7 Camion 4:49
8 Rubik 2:31
9 Inferno personale 2:55
10 Troppo tardi 7:57

Adriano Viterbini - vocals, guitar, keyboards
Cesare Petulicchio - drums, percussio, vocals

 

We had already heard about these two Italian freaks around 2010. But it were the guys from Polarbeers that really turned us on to them. And ever since their previous album Do It from 2011 they have been in heavy rotation and we have anxiously been awaiting new stuff. That day has finally come for the Bud Spencer Blues Explosion has now released their fourth album called: BSB3! And what a ride it is! The two of them run through a musical field filled with experimentation in the traditional way and which covers all kind of different streams. They wade through rock and blues and dip their toes in stoner and grunge and do all of that with a punky attitude and garage feeling. And even though much of it is seeped with tradition and done with honor; there is also this modern quality. Sounds that sound so universal and catchy it has you hooked before you can say: Miracoli! It starts with the stomping Duel, the addictive Mama, the crazy Hey Man and continues to the heavy Rubik. And it never stops. Even when the slow and natural Troppo Tardi ends; cause that’s where you put the needle back and let the record spin once again… Bella Zio! Questo è un album sorprendente e sicuramente non a tardive! ---JK, stonerhive.blogspot.com

 

Ci sono album che nascono per essere portati su un palco, e, per quanto concepiti in studio e fissati su nastro (o digitalmente, in base alle necessità), solo sul palco riescono a dare effettivamente il meglio, a trovare la propria dimensione. In questo caso non ci sono cuffie, impianti stereo esosi a mille o vinili 180 grammi che tengano: contano solo le orecchie. Conta il metro e mezzo scarso di scarto tra le assi della pedana e il pavimento. Contano gli amplificatori, conta il sound grezzo e diretto; il sudore alla fine di un assolo. Che sia di batteria, di chitarra o di violoncello non fa differenza. Conta la strada che uno percorre da casa al concerto. Conta sapere con certezza ancora prima di entrare che quello che ti aspetta è un’ora e mezza di sano, irresponsabile, scavezzacollo, tiratissimo rocchenroll. Niente di più, niente di meno. Da una parte noi, dall’altra la band. E i Bud Spencer Blues Explosion, al secolo Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio, oramai sanno perfettamente come si gioca al meglio questa partita. Ecco perché per il nuovo “BSB3”, i BSBE e Giacomo Fiorenza (chiamato a produrre il disco con questo compito ben preciso) hanno ben pensato di levare tutto il levabile e rimanere solo con l’essenza dei pezzi (dieci più una traccia fantasma, alla vecchia maniera), e nient’altro. Perché questi pezzi sono stati scritti per essere suonati dal vivo, dove ti metti a nudo senza trucchi o magheggi, senza sovraincisioni o postproduzioni di sorta. Né ora, né mai.

La forza di un album come “BSB3” è dunque, paradossalmente, il suo non funzionare come album in sé. Capiamoci: “Duel”, “Hey man” e “Mama” sono una tripletta d’apertura da capogiro. Riff, batteria pestata e niente di più; tre pappine e ciao, ma in cuffia sono, fisicamente, quasi uno spreco. Non è una critica, sia chiaro. Sto solo facendo notare che in questo disco, per un a volta, le intenzioni di chi l’ha scritto sono particolarmente evidenti, e c’è poco da girarci intorno con chissà quali paroloni. I ragazzi si sono dati (parecchio) da fare perché in tutti e dieci i pezzi (blues e hard rock di ottimo livello, con una non troppo celata vena psichedelica/ironica che emerge qui e la a partire dalla bella copertina dove il “dio tramezzino” appare nel cielo verde di un deserto di rocce), dal più teso a quello più compassato, da "Miracoli" a “Troppo tardi”, la testa corra sempre al prossimo concerto. All’incipit esplosivo, alla tirata centrale, al crescendo inesorabile d’intensità, al singolone strappa pogo, a quando è ora di essere mandati a nanna e la maglietta sudata e sgualcita certifica che nessuno ha più niente da dare; a quel preciso momento di catarsi purificatrice, quando si raggiunge il climax. Ecco, dischi come questi vanno semplicemente messi in prospettiva: i Bud Spencer Blues Explosion sono tornati con dieci bei pezzi che faranno la gioia di chiunque li sentirà dal vivo. Punto. Vecchia scuola, zero pretese: le band nascono per suonare. Alla grande. ---Marco Jeannin, rockol.it

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Last Updated (Thursday, 09 July 2015 15:42)

 

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