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Check browser for compatibility." /></p> <pre><em> 1 1992 4:24 2 Bambole 4:49 3 Non Ci Guarderemo Indietro Mai 4:21 4 Alienato 3:24 5 Hemingway 4:22 6 Vertigine 4:07 7 A Un Passo Dalle Nuvole 3:47 8 Luna 3:37 9 Welcome To The World 3:49 10 Aria 5:29 11 Prima Del Grande Giorno 3:02 12 Radio Zombie (Part 2 &amp; 3) 5:54 </em> Bass – Franco Li Causi Drums – Roberto Zamagni Guitar – Cesare Petricich Guitar, Producer, Mixed By – Fabrizio Barbacci Guitar, Voice – Drigo Organ [Hammond], Clavinet, Recorded By [Assistant] – Fabrizio Simoncioni Voice, Harmonica – Pau Synthesizer - Lorenzo Tommasini </pre> <p> </p> <p>Negrita is an Italian rock band from Arezzo, Tuscany. Formed in 1991, the band was named after the song "Hey Negrita", included in The Rolling Stones' album Black and Blue, released in 1976. The band currently consists of Paolo Bruni (also known as "Pau"), Enrico Salvi (known as "Drigo") and Cesare "Mac" Petricich.</p> <p>After recording several demos, the band's first album, Negrita, was released in 1994 by Mercury and Black Out. Up to 2014, the band had released eight studio albums, including the platinum-selling XXX in 1997, Reset in 1999 and HELLdorado in 2008. The band also released two compilation albums, Hei! Negrita in 2003 and Déjà Vu in 2013; the latter became their first album to reach the top of the Italian Albums Chart.</p> <p>The band has received three nominations at the MTV Europe Music Awards for Best Italian Act in 1999, 2003 and 2005. In January 2012, their album Reset was ranked 77th in the list of the 100 Best Italian Albums of All Time compiled by the Italian version of the music magazine Rolling Stone.---revolvy.com</p> <p> </p> <p> </p> <p>Il rock è un fuoco sacro e per vederne la luce occorre crederci sino in fondo. Lo sanno bene i Negrita, che, a più di due anni dall'exploit tanto redditizio in termini di audience di "Reset" (oltre centomila copie vendute e un singolo, "Mama maè", tema conduttore del film "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo), a questa regola imprescindibile non vengono meno neppure con l'ultimo loro cd "Radio Zombie". Tutto qui? Beh, non proprio. Perché, a quanto pare, per "Radio Zombie" il parto è stato tutt'altro che facile. Si sa, il successo, quando arriva, cambia la pelle. Nel caso dei Negrita, ha portato soprattutto dubbi e incertezze: continuare lungo la propria strada o cedere a facili compromessi? La risposta è tutta in questo disco, ennesimo atto d'amore del gruppo di Arezzo per la fiaccola del rock più puro, scritto, registrato e uscito dopo mesi di prove e impasse creativa. Dunque, ben vengano queste dodici canzoni: 52 minuti di musica ritrovata, suonata con grinta e passione, a tratti forse un po' ossessiva, ma sempre con il marchio forte della sincerità, al quale ormai da tempo, maturi e consapevoli sia dei propri pregi che dei propri limiti, i Negrita ci hanno abituato. Tra citazioni più o meno evidenti, si comincia così con le chitarre affilate di "1992", per poi passare all'accattivante melodia di "Bambole" (primo singolo dell'album), all'incedere grintoso di "Alienato", al testo disincantato di "Non ci guarderemo indietro mai". Non mancano neppure ballate semplici e dirette come "Hemingway", "Luna" (un po' Ligabue e un po' U2), "Aria" (forse il brano più riuscito del disco, con un'atmosfera eterea e malinconica) e "Prima del grande giorno", che per certi versi ricorda lo spirito dei pezzi scritti per "Così è la vita". Il finale spetta al rock psichedelico di "Radio Zombie 1 &amp; 2": doveroso omaggio al passato ("voodoo music from the stars, voodoo music comes from Mars...") per un'immaginaria radio dedicata a tutti gli appassionati del sacro fuoco. ---rockol.it</p> <p>download (mp3 @320 kbs):</p> <p><a href="https://yadi.sk/d/TZO_0oBp3Vzvcm" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">yandex </a> <a href="http://www.mediafire.com/file/hgxyio4qa35p70z/Ngrt-RZ01.zip" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">mediafire</a> <a href="https://ulozto.net/!7uzy8EO3Gh3L/ngrt-rz01-zip" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">uloz.to </a> <a href="http://ge.tt/55aJkop2" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">gett</a></p> <p> </p> <p><a href="http://www.theblues-thatjazz.com/javascript:history.back();">back</a></p> <p><strong>Negrita - Radio Zombie (2001)</strong></p> <p><img src="http://www.theblues-thatjazz.com/ObrMuz/Latin/Negrita/radio.jpg" border="0" alt="Image could not be displayed. Check browser for compatibility." /></p> <pre><em> 1 1992 4:24 2 Bambole 4:49 3 Non Ci Guarderemo Indietro Mai 4:21 4 Alienato 3:24 5 Hemingway 4:22 6 Vertigine 4:07 7 A Un Passo Dalle Nuvole 3:47 8 Luna 3:37 9 Welcome To The World 3:49 10 Aria 5:29 11 Prima Del Grande Giorno 3:02 12 Radio Zombie (Part 2 &amp; 3) 5:54 </em> Bass – Franco Li Causi Drums – Roberto Zamagni Guitar – Cesare Petricich Guitar, Producer, Mixed By – Fabrizio Barbacci Guitar, Voice – Drigo Organ [Hammond], Clavinet, Recorded By [Assistant] – Fabrizio Simoncioni Voice, Harmonica – Pau Synthesizer - Lorenzo Tommasini </pre> <p> </p> <p>Negrita is an Italian rock band from Arezzo, Tuscany. Formed in 1991, the band was named after the song "Hey Negrita", included in The Rolling Stones' album Black and Blue, released in 1976. The band currently consists of Paolo Bruni (also known as "Pau"), Enrico Salvi (known as "Drigo") and Cesare "Mac" Petricich.</p> <p>After recording several demos, the band's first album, Negrita, was released in 1994 by Mercury and Black Out. Up to 2014, the band had released eight studio albums, including the platinum-selling XXX in 1997, Reset in 1999 and HELLdorado in 2008. The band also released two compilation albums, Hei! Negrita in 2003 and Déjà Vu in 2013; the latter became their first album to reach the top of the Italian Albums Chart.</p> <p>The band has received three nominations at the MTV Europe Music Awards for Best Italian Act in 1999, 2003 and 2005. In January 2012, their album Reset was ranked 77th in the list of the 100 Best Italian Albums of All Time compiled by the Italian version of the music magazine Rolling Stone.---revolvy.com</p> <p> </p> <p> </p> <p>Il rock è un fuoco sacro e per vederne la luce occorre crederci sino in fondo. Lo sanno bene i Negrita, che, a più di due anni dall'exploit tanto redditizio in termini di audience di "Reset" (oltre centomila copie vendute e un singolo, "Mama maè", tema conduttore del film "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo), a questa regola imprescindibile non vengono meno neppure con l'ultimo loro cd "Radio Zombie". Tutto qui? Beh, non proprio. Perché, a quanto pare, per "Radio Zombie" il parto è stato tutt'altro che facile. Si sa, il successo, quando arriva, cambia la pelle. Nel caso dei Negrita, ha portato soprattutto dubbi e incertezze: continuare lungo la propria strada o cedere a facili compromessi? La risposta è tutta in questo disco, ennesimo atto d'amore del gruppo di Arezzo per la fiaccola del rock più puro, scritto, registrato e uscito dopo mesi di prove e impasse creativa. Dunque, ben vengano queste dodici canzoni: 52 minuti di musica ritrovata, suonata con grinta e passione, a tratti forse un po' ossessiva, ma sempre con il marchio forte della sincerità, al quale ormai da tempo, maturi e consapevoli sia dei propri pregi che dei propri limiti, i Negrita ci hanno abituato. Tra citazioni più o meno evidenti, si comincia così con le chitarre affilate di "1992", per poi passare all'accattivante melodia di "Bambole" (primo singolo dell'album), all'incedere grintoso di "Alienato", al testo disincantato di "Non ci guarderemo indietro mai". Non mancano neppure ballate semplici e dirette come "Hemingway", "Luna" (un po' Ligabue e un po' U2), "Aria" (forse il brano più riuscito del disco, con un'atmosfera eterea e malinconica) e "Prima del grande giorno", che per certi versi ricorda lo spirito dei pezzi scritti per "Così è la vita". Il finale spetta al rock psichedelico di "Radio Zombie 1 &amp; 2": doveroso omaggio al passato ("voodoo music from the stars, voodoo music comes from Mars...") per un'immaginaria radio dedicata a tutti gli appassionati del sacro fuoco. ---rockol.it</p> <p>download (mp3 @320 kbs):</p> <p><a href="https://yadi.sk/d/TZO_0oBp3Vzvcm" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">yandex </a> <a href="http://www.mediafire.com/file/hgxyio4qa35p70z/Ngrt-RZ01.zip" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">mediafire</a> <a href="https://ulozto.net/!7uzy8EO3Gh3L/ngrt-rz01-zip" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">uloz.to </a> <a href="http://ge.tt/55aJkop2" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">gett</a></p> <p> </p> <p><a href="http://www.theblues-thatjazz.com/javascript:history.back();">back</a></p> Negrita – Helldorado (2008) 2011-05-13T18:48:40Z 2011-05-13T18:48:40Z http://www.theblues-thatjazz.com/en/latin-french-italian/2520-negrita/9133-negrita-helldorado-2008.html bluelover administration@theblues-thatjazz.com <p><strong>Negrita – Helldorado (2008)</strong></p> <p><img src="http://www.theblues-thatjazz.com/ObrMuz/Latin/Negrita/Helldoradojpg.jpg" border="0" alt="Image could not be displayed. Check browser for compatibility." /></p> <pre><em> 1. Radio Conga 2. Il libro in una mano, la bomba nell'altra 3. Melavida en Buenos Aires 4. Soy taranta 5. Gioia infinita <a href="http://www.box.net/shared/zbvrdee6rm" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">play</a> 6. Il ballo decadente 7. Muoviti! 8. Che rumore fa la felicità? 9. Salvation 10. Ululallaluna <a href="http://www.box.net/shared/bxll7mlm13" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">play</a> 11. Notte mediterranea 12. Brother Joe </em> Personnel: Paolo Bruni - vocals Enrico Salvi - guitar Franco Li Causi - bass Cesare Petricich - guitar Cristiano Dalla Pellegrina - drums Itaiata De Sa – percussion </pre> <p> </p> <p>I Negrita sono un gruppo alternative rock italiano, formatosi all'inizio degli anni novanta a Capolona, in provincia di Arezzo. Prendono il loro nome da una famosa canzone dei Rolling Stones: "Hey! Negrita".</p> <p>Il primo ascolto di “Helldorado”, ignorando i perchè e i per come del caso e senza voler sapere nulla di quanto si andrà ad ascoltare lascia quasi basiti. Più che un primo ascolto, risulta essere uno dei deja vu più triti e scontati della storia recente. Manu Chao, Clash, Modena City Ramblers e tutte le icone di certo armamentario rivisitati e fusi insieme in un unico pastone. I testi cavalcano i temi del terzomondismo con tale ritardo e così poca originalità che, a tratti, si prova dell’imbarazzo. Pure la capacità – innegabile – che hanno sempre avuto i Negrita nello scrivere brani con il riff e il ritornello giusto che si appiccica in testa sembra non trovare spazio in questo nuovo lavoro. L’impressione dopo il primo ascolto è talmente brutta e definitiva da far sorgere il sospetto e il dubbio che tutto sia troppo facile e scontato, che ci sia stata troppa fretta e faciloneria nel voler giudicare e condannare l’imputato. Che si sia pranzato così pesante da non riuscire a digerire nulla.</p> <p>Parecchi anni sono trascorsi dal tempo degli esordi, quando i Negrita erano la grande speranza del rock italiano, e non è detto e scritto da nessuna parte che il diavolo abbia voglia di acquistare la tua anima e mantenerti per sempre giovane. Perpetuare il proprio mestiere e la propria buona vena è facoltà riservata a pochissimi eletti. Così i Negrita entrando nell’età di mezzo hanno abbandonato la leggerezza della gioventù per imboccare la strada di un maggiore impegno. “Helldorado” è il naturale prosieguo e sviluppo dei temi che facevano capolino nel precedente album “L’uomo sogna di volare”. Allora c’era il Brasile quale punto di riferimento, oggi questo ruolo è affidato all’Argentina e, in particolar modo, alla sua capitale Buenos Aires, dove è stato registrato parte del disco e alla quale viene dedicata “Malavida en BS.AS.”, un discreto rock’n’ roll molto latino.</p> <p>Impegno e consapevolezza sembrano essere le parole d’ordine che si sono dati i Negrita versione 2008. Il gruppo non lesina energie e si rifà alla lezione di una band che la storia l’ha scritta a caratteri cubitali e con le lettere maiuscole, i Clash: omaggiati partendo dalla copertina del cd, che riporta le lancette dell’orologio indietro fino a “Sandinista”, con tanto di grafica rossa e nera anarchia in bella evidenza e chiudendo con la dodicesima e ultima canzone dell’album, la solare e affettuosa “Brother Joe”, dedicata a Joe Strummer.</p> <p>Le recenti esperienze sudamericane del gruppo - leggi tour, registrazioni del disco e collaborazioni, una per tutte, quella con Juanes - sono ricordate, oltre che dai contenuti, anche dal continuo uso della lingua spagnola, presente in quasi tutti brani, funzionale a dare un respiro universale ai temi di giustizia etica e sociale che la band di Arezzo sostiene in “Helldorado”. E’ curiosamente strano, anzi che no, che “Che rumore fa la felicità?”, il singolo scelto per promuovere l’album, sia l’unica canzone volta a raccontare il privato di un amore e non lanciata alla denuncia delle ingiustizie e delle inquietudini che percorrono il nostro mondo di questi tempi. L’impressione finale di questa ottava fatica dei Negrita è quella di un gruppo in ottima salute musicale, impreziosito dalla tromba di Roy Paci, che sta cercando di trovare le parole giuste per comunicare quello che sente dentro. Un’ultima nota: il libretto interno si apre con una fotografia dove sono bene in evidenza le parole PAZ, RESPETO e CONVIVENCIA: mi permetto, a nome di Rockol, per quanto sia banale, di sottoscrivere.---Paolo Panzeri</p> <p>download (mp3 @320 kbs):</p> <p><a href="https://www.oboom.com/J45XZSA1/Ngrt-H08.zip" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">oboom </a> <a href="https://yadi.sk/d/UEO-IpMomXhJL" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">yandex </a> <a href="http://www.4shared.com/zip/5CeP6UDvba/Ngrt-H08.html" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">4shared </a> <a href="https://mega.nz/#!PN4iFQCK!MNJeCsosCUSjO5pG_tHyQdxgkNw-zUT0Jeh6tQhj3jo" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">mega </a> <a href="http://www.mediafire.com/download/2blp1wsvgjjus59/Ngrt-H08.zip" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">mediafire</a> <a href="http://zalivalka.ru/333549" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">zalivalka </a> <a href="https://cloud.mail.ru/public/McGi/U2v8Cibac" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">cloudmailru </a> <a href="http://uplea.com/dl/495142F4D2EA7C8" target="_blank" onclick="window.open(this.href,'newwin','left=27,width=960,height=720,menubar=1,toolbar=1,scrollbars=1,status=1,resizable=1');return false;">uplea </a></p> <p> </p> <p><a href="http://www.theblues-thatjazz.com/javascript:history.back();">back</a></p> <p><strong>Negrita – Helldorado (2008)</strong></p> <p><img src="http://www.theblues-thatjazz.com/ObrMuz/Latin/Negrita/Helldoradojpg.jpg" border="0" alt="Image could not be displayed. 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Brother Joe </em> Personnel: Paolo Bruni - vocals Enrico Salvi - guitar Franco Li Causi - bass Cesare Petricich - guitar Cristiano Dalla Pellegrina - drums Itaiata De Sa – percussion </pre> <p> </p> <p>I Negrita sono un gruppo alternative rock italiano, formatosi all'inizio degli anni novanta a Capolona, in provincia di Arezzo. Prendono il loro nome da una famosa canzone dei Rolling Stones: "Hey! Negrita".</p> <p>Il primo ascolto di “Helldorado”, ignorando i perchè e i per come del caso e senza voler sapere nulla di quanto si andrà ad ascoltare lascia quasi basiti. Più che un primo ascolto, risulta essere uno dei deja vu più triti e scontati della storia recente. Manu Chao, Clash, Modena City Ramblers e tutte le icone di certo armamentario rivisitati e fusi insieme in un unico pastone. I testi cavalcano i temi del terzomondismo con tale ritardo e così poca originalità che, a tratti, si prova dell’imbarazzo. Pure la capacità – innegabile – che hanno sempre avuto i Negrita nello scrivere brani con il riff e il ritornello giusto che si appiccica in testa sembra non trovare spazio in questo nuovo lavoro. L’impressione dopo il primo ascolto è talmente brutta e definitiva da far sorgere il sospetto e il dubbio che tutto sia troppo facile e scontato, che ci sia stata troppa fretta e faciloneria nel voler giudicare e condannare l’imputato. Che si sia pranzato così pesante da non riuscire a digerire nulla.</p> <p>Parecchi anni sono trascorsi dal tempo degli esordi, quando i Negrita erano la grande speranza del rock italiano, e non è detto e scritto da nessuna parte che il diavolo abbia voglia di acquistare la tua anima e mantenerti per sempre giovane. Perpetuare il proprio mestiere e la propria buona vena è facoltà riservata a pochissimi eletti. Così i Negrita entrando nell’età di mezzo hanno abbandonato la leggerezza della gioventù per imboccare la strada di un maggiore impegno. “Helldorado” è il naturale prosieguo e sviluppo dei temi che facevano capolino nel precedente album “L’uomo sogna di volare”. Allora c’era il Brasile quale punto di riferimento, oggi questo ruolo è affidato all’Argentina e, in particolar modo, alla sua capitale Buenos Aires, dove è stato registrato parte del disco e alla quale viene dedicata “Malavida en BS.AS.”, un discreto rock’n’ roll molto latino.</p> <p>Impegno e consapevolezza sembrano essere le parole d’ordine che si sono dati i Negrita versione 2008. Il gruppo non lesina energie e si rifà alla lezione di una band che la storia l’ha scritta a caratteri cubitali e con le lettere maiuscole, i Clash: omaggiati partendo dalla copertina del cd, che riporta le lancette dell’orologio indietro fino a “Sandinista”, con tanto di grafica rossa e nera anarchia in bella evidenza e chiudendo con la dodicesima e ultima canzone dell’album, la solare e affettuosa “Brother Joe”, dedicata a Joe Strummer.</p> <p>Le recenti esperienze sudamericane del gruppo - leggi tour, registrazioni del disco e collaborazioni, una per tutte, quella con Juanes - sono ricordate, oltre che dai contenuti, anche dal continuo uso della lingua spagnola, presente in quasi tutti brani, funzionale a dare un respiro universale ai temi di giustizia etica e sociale che la band di Arezzo sostiene in “Helldorado”. E’ curiosamente strano, anzi che no, che “Che rumore fa la felicità?”, il singolo scelto per promuovere l’album, sia l’unica canzone volta a raccontare il privato di un amore e non lanciata alla denuncia delle ingiustizie e delle inquietudini che percorrono il nostro mondo di questi tempi. L’impressione finale di questa ottava fatica dei Negrita è quella di un gruppo in ottima salute musicale, impreziosito dalla tromba di Roy Paci, che sta cercando di trovare le parole giuste per comunicare quello che sente dentro. 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